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I Racconti di S.M.

Come la barca lascia la scia sul mare, io lascio un ricordo dove sono passato.  È sempre un dolce viaggio tornare a ieri, alle semplici cose. Perché più semplice è il pensiero, più grande è il ricordo.

Quanto era bella la mia scuola… Ci sono momenti vissuti che sono talmente belli che un domani saranno ricordati con nostalgia.

Il primo giorno di scuola mia madre mi aveva accompagnato alla scuola di Via San Lorenzo, Indossavo un grembiule nero e un bel fiocco bianco ed ero emozionato e orgoglioso del traguardo raggiunto.

Avevo appena compiuto sei anni, nel mese di ottobre, quando sono andato in prima elementare, a malapena arrivavo al banco. La mia scuola era situata in fondo ad una lunga scalinata (che, a me, sembrava enorme), si entrava nel portone, c'era un lungo corridoio, da una parte e dall'altra c'erano le aule (i bambini allora erano tanti) due prime, due seconde, due terze, e via via.

 

L'aula dove era la mia prima era bella grande, c'erano due file di banchi, la cattedra, la lavagna, le cartine geografiche alle pareti, l'armadio, dove c'erano i registri e i quaderni di bella scrittura.

Mi ricordo che in prima avevamo la matita, i colori sono venuti dopo, con la penna e il calamaio, le bacchettate che prendevo sulle mani, che erano sempre macchiate di inchiostro. E il giorno che il maestro mi mise zero spaccato nel riassunto, dice che avevo copiato, non era vero, è stata un'ingiustizia. Ricordi incancellabili. Anche questo mi ha aiutato a vivere emozioni negative e positive vissute tra i banchi, dove personalità e carattere si formano.

Auguri per il tuo primo giorno di scuola! Affronta le nuove sfide a testa alta “Impegnati, perché l’ignoranza e i pregiudizi di domani nascono oggi”.

La prima volta al mare

Parliamo di quando avevo circa 10/12 anni, nel 1965 o giù di lì
Non avevo mai visto il mare, ne avevo sentito parlare a scuola, e qualche volta lo avevo visto alla televisione. Fu così che un sabato mio fratello disse….domani andiamo al mare.
Sembra una frase semplicissima, eppure le emozioni che suscitò in me furono centinaia, ma che dico…forse centinaia di migliaia non capivo più niente.
La sera del sabato dopo cena, mia mamma iniziò a preparare il cibo da portare mi mandò a letto perchè ci saremmo dovuti alzare molto presto. La casa era invasa di profumi di cotolette panate e parmigiana di melanzane, e io a letto al buio con gli occhi sgranati che non riuscivo a dormire dall’emozione. Poi crollai dal sonno. Alle sette del mattino mia madre mi svegliò e mi dicsse che è ora di andare.
Alle 8.00 siamo arrivati al Poetto sono rimasto un quarto d’ora a guardare il mare, senza parlare. Era bellissimo, non era per niente uguale a quello che avevo visto in televisione. Una spiaggia di sabbia bianchissima come la farina, era splendida, il vento ammucchiava la sabbia ai piedi dei casotti dai mille colori, fatte interamente di legno, erano di proprietà e passavano di generazione in generazione. La gente andava al mare con l’appoggio di un posto dove poter pranzare, riposare, cambiarsi e stare all’ombra. Il posto in spiaggia nonostante i casotti c’era per tutti assolutamente per tutti. Fu una giornata bellissima, passata in acqua e sul bagnasciuga a giocare con la sabbia. A pranzo mangiammo cotolette e parmigiana, e solo dopo tre ore mio fratello mi consentì di rientrare in acqua, questa cosa me la porto dietro ancora oggi.
Verso sera, stanchi ma felici, ricaricammo tutto nella vespa, noi rossi come gamberi, quasi da ricovero per le ustioni del sole, e via verso casa. Dopo quei pochi Km che ci dividevano da casa, sognavamo la giornata appena trascorsa, immaginando di rifarla presto, per vedere di nuovo IL MARE.

Su maistu de pannu

La bottega del sarto....una vera arte.. nella sua bottega, piena di spilli e di gesso, con quell'odore di stoffa....e lui sempre con il metro intorno al collo...
A Monserrato al tempo della mia infanzia, negli anni ‘60, era un’ attività artigianale molto diffusa. Ricordo che, fino al periodo degli anni ‘60/’70, in paese, le botteghe dei sarti erano parecchie,
generalmente concentrate in via del Redentore. Ricordo quando mio padre mi portò dal sarto per la prima volta per prendere le misure per il mio abito della prima comunione. Anche mio zio Antonino faceva il sarto, la sartoria era ubicata presso la sua abitazione in vico terzo Zuddas. La parte antistante della “bottega”, prospiciente alla strada, il classico bancone (piuttosto alto e ricoperto di tessuto) e vi si trovavano poi tutta una serie di attrezzi utili a questa specifica attività artigianale. L’altra parte, era invece adibita a “camerino” per i clienti e serviva per le prove degli abiti; tale spazio era assai ridotto, arredato con uno specchio (alto e a piena persona) e per lo più occultato da una tenda scorrevole. Il mestiere del sarto è un’attività a carattere artigianale, basato sulla manualità, assai antico e mai scomparso del tutto. Di fatto il sarto era un “professionista” dotato di grande sensibilità e gusto, in grado di realizzare un abito, in tutti i suoi passaggi: dal modello al taglio della stoffa, dalle misurazioni e correzioni, alla cucitura, alla rifinitura e alla stiratura.
Oggi è tutto più semplice con i centri commerciali. Indossare un abito, una camicia, un maglione fatto a mano, cucito da qualcuno per voi, che bella sensazione... Che non ci capita praticamente più.

Quella cicatrice sul braccio

“Papà che cosa é quella cicatrice rotonda che sembra una luna, che hai sul braccio?” In estate, quando papà tornava dal lavoro, si rinfrescava e si metteva in calzoni corti e canottiera, era un pò che volevo chiedergli questa cosa.

Sul braccio in alto vicino alla spalla aveva una cicatrice strana, rotonda che assomigliava ad un timbro, anche mamma la aveva e anche tutte le persone grandi che conoscevo. Non erano proprio tutte uguali, ma comunque molto simili.

Quel giorno mi decisi e finalmente trovai la forza di chiedere a papà cosa fosse. Papà si toccò la cicatrice con un dito e poi disse:” quando andrai a scuola e sarai bravo, e verrà il momento che tu diventi un ometto la faranno anche a te”. Non aggiunse altro, e io avrei voluto fare altre domande ma non le feci, perchè la cosa strana, era che nessun bambino della mia età la aveva, ma solo quelli più grandicelli, quindi papà doveva aver ragione.

Solo quando diventai adulto in realtà capii, che in quel tempo c’era la possibilità di essere contagiati dal “vaiolo” una tremenda malattia che poteva portare anche alla morte, a volte.

Papá non voleva spaventarmi e quindi mi raccontò la storia di diventare ometto. Io credetti a mio padre e quindi iniziai a guardare con invidia quella cicatrice, quasi come se fosse un grado da “generale”.

La faccenda rimase una mia curiosità per un pò di tempo, poi, qualche anno dopo, in quarta elementare, un giorno il maestro ci fece scrivere sul quaderno che la settimana successiva ci sarebbe stata a scuola la vaccinazione contro il vaiolo e i genitori dovevano firmare il quaderno per presa visione. Il mio maestro si chiamava Marras, abitava in via del Redentore. la mia scuola era in via San Lorenzo. Mio padre, la sera a casa dopo aver letto il messaggio, lo firmò, e mi disse: “ecco ci siamo, finalmente è giunto il giorno importante, la prossima settimana diventerai un ometto. E anche tu avrai questo segno.” Si alzò la manica della maglietta per mostrarmi la cicatrice sul braccio.

Ero felicissimo, finalmente, diventerò un ometto, pensavo tra me e me. Passò una settimana e una mattina mentre ero in classe all’improvviso bussarono alla porta ed entrò un signore con il camice bianco, accompagnato da una signorina anche lei con un camice. Noi ci alzammo tutti in piedi, il maestro ci aveva insegnato che quando entrava una persona in classe ci si doveva alzare per rispetto, e attendere che qualcuno ci dicesse: “seduti”.
Era il dottore, ci disse il maestro, il dottore si accomodò sulla scrivania del maestro, aprì la sua borsa, tirò fuori delle boccette, e una specie di penna, con un pennino in punta. La ragazza che doveva essere l’infermiera, invece, aveva l’alcool e il cotone, cerotto e garza. Ci mettemmo in fila in direzione della scrivania e ci dissero di alzare la manica della maglietta, il giorno prima ci avevano detto che dovevamo andare senza grembiule per quel giorno.

All’improvviso, due o tre amichetti iniziarono a piangere, io li guardavo ma non capivo perchè. Poi il dottore iniziò con il pennino a “scrivere” sul braccio di ciascun bambino, dopo aver “intinto” il pennino in questa strana boccetta di inchiostro trasparente, che non scriveva e non lasciava segni.

Ero emozionato, ma non avevo paura, quando tocco a me, l’infermiera mi strofinò dell’alcool sul braccio con un batuffolo di cotone, e poi il dottore prese a scrivermi sul braccio, in effetti faceva un pò male, ma era sopportabile, strinsi i denti, e chiusi gli occhi. Pensavo che per diventare “grandi” forse un pochino si doveva soffrire e quindi, andava bene così. Per fortuna durò pochissimo, usciva qualche goccetta di sangue, l’infermiera mise un pò di garza con un cerotto, e via al posto.

Ti ricordi del grembiule di tua Nonna ? (su Deventali)

Il primo scopo del grembiule delle Nonna era di proteggere i vestiti sotto, ma, inoltre: Serviva da guanto per ritirare la padella bruciante dal forno;
Era meraviglioso per asciugare le lacrime dei bambini ed, in certe occasioni, per pulire le faccine sporche;
Dal pollaio, il grembiule serviva a trasportare le uova e, talvolta, i pulcini!;
Quando faceva freddo, la Nonna si copriva le braccia per proteggersi.
Questo buon vecchio grembiule faceva da soffietto, agitato sopra il fuoco a legna;
Era lui che trasportava le patate e la legna secca in cucina;
Dall' orto, esso serviva da paniere per molti ortaggi dopo che i piselli erano stati raccolti era il turno dei cavoli o delle favette;
A fine stagione, esso era utilizzato per raccogliere le mele cadute dell' albero;
La Nonna l'utilizzava anche per posare la torta di mele appena uscita dal forno sul davanzale a raffreddare;
Occorrerà un bel po' di anni prima che qualche invenzione o qualche oggetto possa rimpiazzare questo vecchio buon grembiule.
Questa è la "Storia del grembiule della Nonna"

Uno dei momenti più belli della mia gioventù

Uno dei momenti più belli della mia gioventù, quando si andava la sera al mare con gli amici di sempre, o con le nuove persone che sempre si conoscono in queste occasioni, come sempre l’appuntamento ai giardinetti, fatto l’appello tutti pronti a partire con le nostre vespe, destinazione Poetto si decide sempre all’ultimo momento di passare una serata in spiaggia: qualcosa da mangiare e da bere, il fuoco di un falò a illuminare e scaldare, il rumore delle onde e le stelle che pian piano cominciano a decorare il cielo. Ma non solo: puntuale, in questi momenti, fa capolino una chitarra, ed è subito il momento di cantare insieme qualcuna delle canzoni che tutti conosciamo, e chi se ne importa se non siamo né dei fenomeni vocali né dei maestri delle sei corde. L'importante è divertirsi e passare dei bei momenti tutti insieme.

Nel mio paese Pauli esistevano ed esistono ancora (tramandati da padre in figlio) is “allomingiusu”.

Quante volte vi e’ capitato di cercare delle persone, soprattutto nei paesi e rendervi conto si conoscono molto meglio tramite “allomingiusu” (sopranomi) piuttosto che per nome e cognome?

D’altronde il sistema dei cognomi e’ stato introdotto soltanto nel Medioevo mentre sino ad allora si distinguevano le persone in base alla loro provenienza, alla loro professione e cosi via.

La classica passeggiata nel mio paese appena mi vedono le persone di una certa età  mi chiedono “e tui  fillu de chi sesi?”

io: seu su fillu de su tali cavoli hanno capito subito chi sono!

Genti de bidda chi tenin tottu  un annomingiu

Elenco alfabetico “allomingius”

A SI VEDERI BABBOA BAURRETTU A TOCC’A TOCCU BABBOI BIOI ABARIGAU BABOCCI BIOIA ABARRADEDDU BABOI BIOSA ABIDDIA BACAREDDA BIRICHINU ABISONGEDDU BACCORRU BIRILLIONI ABONU BACHETTA BIRRILLIU ABRABALLAU BACHICCU BISAIU ACCOTZA ACCOTZA BADALI BISOGU ACCUPETEDDA BADORI BOBBI ACHETEDDU BALLEDDA BOCCIA ADELLA BALLOEDDA BOCHILI ADOM’A ADOMU BALLOTTA BOCHILLEDDA AFFISIN’E PIRRI BAMBINU BOCHINU AFUNZIANU BANDEGA BOCI COCASA AICHEDDU BARBETTI BOMBOLONI AIEDDU BAREDDU BONU ALLICHEDDU BAROCCHO BORICU ALLICHED’EGIORDU BAROCHEDDA BOSANGIU ALLIN’E XERA BAROCU BOTTA ALLODI BARRACHEDDA BOZAMBU AMILLIU BARRAD’E BORSETTA BRABAREDDA AMUNDEDDU BARRAD’E CUADDU BRABARIA ANADI BARRAD’E FERRU BRABUSCHEDDA ANDI DESSI TIRADA BARRALLICU BRATZITA ANGUIDEDDA BARRITA BREDELLA ANIMA BENDIA BARRITA PESANTI BREM’E BASSA ANIMA LONGA BARROCCIA BREM’E CASU ANIMA PILUTZA BARROSU BRIGANTI ANNIC’AIEDDA BATTECHI BRIGIDA ANNOSIGAU BAURRETTU BRIOSCIA ANTIOGHEDDU BAUSTERRU BROD’E POXILI ANTONI   BAZECHI BRUNCH’E MERDONA ANTONI COGA BELLA DE SEI BRUNCH’E PICCU ARABU BELLA SCENA BRUNCH’E PILLITEDDU ARANGEDDU BELLESA BRUNCH’E SGUBBIA AROTU BELLEZZA BRUNCH’E TASSA ARRABASSA BELLU CANTENDI BRUNCH’E TOPI ARRAFIELLEDDU BELLU GATTU BRUNCUDU ARRANASONI BELLUE BRUNDU ARRATAPUNTANTI BENI CUN DEU BUBBUA ARRATORI BICCU BUCCH’E LUDU ARROCHEDDU BICHEDDU BUCCH’E MELI ARROGABENTUSU BICHITTU BUCCH’E MOLENTI ARROTAFISSA BIDDIDDAI BUCCH’E TZAPULU ARRUBIEDDU BIDDIU BUCCONI ARRUINAU BIDDIUNFRAU BUCHETTU ARRULLAU BIELI BUDDONEDDA ARRUNDULEDDU BIGONNIA BUDDONI ASCHILLA BILLI BUFFONI ASSUBENTAU BILLINCA BUNGIOLLU GRASSU ATTARRATZAU BILLUE’ BURRA CAGADA ATZOREDDU BINT’OTTU BURRANCA AURRATZU BISTIRI BURRICONI AUSEDDU BIUNDEDDU BUSEDDU

CABRAS CHICCHETTU CUL’ALLANAU CABONEDDU CABONI MOTTU CALLOTTI CADASCIU CASCIA CAMBARAU CADORNA CHICCHINEDDU CAMPANALI CAFFEU CHICCHINU CANGIOLU CAGA BARRACA CICEDDU CANNAVERA CAGA BOMBASA CINCHIFANCHI CARAPIGNA CAGA FORREDDA CIONNEDDA CARICCIA CAGADORI CIUPULLA CHICAZZEDDA CAGAGANA COA CAGADA CICCIONI CAGAGIARRA COCCOEDDU CICCONEDDU CAGA’IA COCOI CIONNEDDA CAGALLONI COCOPANI CIREDDU CAGAMECI COCOTINU CIXERRI CAGAREDDU CODDOGA COAGATTU CAGATTU COEGATTU CONNAU POXILI CAGAU COI PANI CRAGULLONI CAGHEDDU COILLEDDA CREATURINA CAGHETTU COILLEDDU CUCCUREDDU CAGHINU COIXEDDA CUL’AFRANZESAU CALANDUREDDA COLLONISCU CUL’APUNZIAU CALIEDDU CONCA PRIOGHERA CUL’ARREBRONAU CALLAI CONCH’E BAGNU CUL’E MANDOLINU CALLELLA CONCH’E BOTTULU CUL’IMPINNIU CALLONI CONCH’E CANI CUL’INDEPIDAU CAMAI CONCH’E MORU CULISCETTULA CAMARREDDA CONCH’E PICCU CULIXIONI CURRIDORI CAMBA CAGA CONCH’E PISCI CULU BASCIU CAMB’E FRACCI CONCH’E PROCU CULU BIANCU CAMBUSCIU CONFUCI CULU DE PRATU CAMPANILI CONILLEDDA CULU MANNU CANCIOFEDDA CONNAU LUISICU CULU OTTIU CANNETTA CORADDU CULU PICCIGAU CANNUGA CORANTINU CULU PISCIAU CAPELLINA CORATZIERI CULU PUNCIUDU CAPORALI COR’E PASTORI CULU SPANAU CAPOVOLGIAMO CORRIESCA CULU TINGIOSU CARA NOA CORU CRUDELI CUNCU CARAMELLA CORU MIU CUNCUNNITU CARDASSU COSCIALI CURRIDORA CARIGHEDDA COSTA LISA CUSCINA CARRABUSANZA COSTEDDA CARRABUSU COTTOLLA CARRERA COTZEDDA CARROCCIA COTZINA CARROGA CRABIELI CARROGHEDDA CRABISTU CARRONID’E PICCU CRABITEDDU CASSANU CRABONI MOTTU CASU MARZU CRACCANGIAU CATTA CRAGARISTA CATTINU CRALLISTU CAVALLU CRAXIOLU CAZZEDDU CROPETEDDU CIAIXEDDA CRUGUDEDDU CICRISTA CRUGULLONI

DE S’ACCH’E SARENA FURA FREGA IS SORRI GEMELLAS DINNAREDDU FURA GIANCHETTA IS TERRAD’E SABATA DEU SEU BELLA FURA PUDDASA ISCANIXEDDU DEU TENU DINAI FUSTIGU ISCORRA BOISI DI GENOVA GABBIA ISCRABIONAU DI GRASSA GAGGOI ISCRACALIU DIBELLA GALLOGRANDE ISCULI DILLU DANNA GAR ISTANTONAU DISOLLAMIAU GATTU MAGASINU ISTARRAMATEDDA DOCCI GELLUMEDDA ISTURRULLIU DOGASA GENITEDDU ITZUFRURADORI DOLOR’E PANERI GESPA ITZUGH’E TALLORA DON PILLITU GESU’ CRISTU ITZUGU LONGU DRIN DRIN GHINGHIRONI ITZUMBURUDU DULCETTU GIACCONI LALLOI DURRUCAU GIAGGIATU LAMBICU DUSSODUSU GIAIRRI LAOTTI EVVIVA L’ITALIA M’A ME NON MI FUTI GIAMMU LAULLU FABECCIA GIANGALLONI LIAGA FACC’E CANISTEDDU GIARRAFFA LIBECCIA FACC’E CUCCUMEU GIARRETTU LICANTI FACC’E TIANU GIARROSU LIFOSU FANTALLU GIGI PON PON LILLONI FARONA GIOBBU LILLU E PRIMERA FASCELLA GIOCCHINU LIMONATA FAULONI GIOMBITTA LINDIRI IN CULU FELLI GIORDI LIRA CON BATTESIMO FEMU NARENDI GIORRITTA LISAGNA FENDI SENTINELLA GIRAFA LISCIORI FENUTU GIRONI LOCHITEDDA FICCHETTU GIUANNI PASTORI LOCHITU FICHETTONA GIUANNI SA PENA LOILOI FIDALICU GIUANNI SOLO SALI LOLLORI FIDELAXEDDA GIUANNICHEDDU LONDONI FIDULLU GIUGIUNCA LORINA FILA BIANCA GIULLIA LUMBUREDDU FINA GIULLITTU LUNAMATRONA FINGHITTU GIUMBITTA LAERTE FIORROSCU GIUNCHIGLIU LELLU FORESU GOLOSU LOEGGE FRAGA FRAGA GOMAI CROBEDDA LILLAI FRAGU LEGIU GOPPAI ARREDALI LONIXEDDU FRAISCU GORBAGLIU LUZZIFERRU FRANZUAU GRAGALI LUCITEDDU FRANZUAU GREZZU LITUREDDU FRISCHIEDDU GRISANTI LIGITTIMU FRISCU GROSIDADOSU LAMMBICHI FROGALI GUASTA MESTIERI FROMIGA GUNNEDDA FROMIGHEDDA GUSPINI FRONTEDDU ISCASSEROTTU FRUCONI ISCURIGAU FRUSTA NERA ISPANAU FUNDALI ISPAPPAU FURA CANCELLU ISTAMPA FURITTU ITALLONI

MACCARRONI MULANA PABASSA MADELLA MIRELLU PADDINI MAESTRALI MULINETTU PADDONI MAFIA MUNCADOREDDU PADDONI MAGOSTU MUNCERAU PASCARELLA MAI PIU’ SU SPANTU MUNDEDDA PATATA MAISTEDDU MUNZINNIORI PENSIONI MALABESTIA MURRALI PETIATZU MALI BISTIU MURRETTU PETZECUADDU MALLICU MURRUD’E CIOCCIOI PIBIRITZIRI MALLOCU MUTARETTU PIBISIA MALLORU MUTETTU PICCIACCIU MAMMA MUTINEDDU PICCONI MAMMINA MUTINU PICHETRAU MANCHEDDA MUTTINEDDU PIDDINCHEDDU MANDARINU NADIXEDDA PIDEDDU MANDUGA NASCIU ARRETTU PIEMONTEDDU MANNENNA NASCIU ARRIENDI PILLIA MARANTONI NASCIU BIAZZU PILLINCHEDDA MARIA BASCITEDDA NAS’E DIDALI PILLITTU INDORAU MARIASANTISSIMA NASSIEDDU PILLOSU MARIGOSU NASU TROTTU PILUMEDDU MARRANU NERBIEDDU PINGIADA MARRUSCHEDDA NIEDDU PINNATA MARZINA NINNA NIEDDA PIOCCU MATTINU NINNEDD’AUSEDDU PIPETTU MATUZZEDDU NINNIGORRI PIPISTRELLU MATUZZU NINNINCONI PIRICHEDDU MEDALLIA NINNUPISCI PIRICU MELIXEDDA NO ANDAS’A MISSA PIRRACCIU MERD’E TOPI NOBOLETTU PISCIAPEDDISI MERDIANGIONI NONNATU PISCIMBRIAGU MERDIATEDDA NONNEDDU PISCINA MERDIORIGA NONNERRU PISCIOTTEDDU MESU FAINA NOSU PROPRIETARIUSU PISEDDU MESU LIBRA NUDDA CUN NIENTI PISELLA MIABELLA OA PISTEDDU MIADUFANCHI OGH’E LISSA PISTILLONI MILLANU OGUD’E GATTU PISTINCU MIMMINCULU OLLIAXEDU PISTOLA MINCHEDDA OLLOSU PISTONI MINCONI ORIGA PITANU MINGIONI ORRI’ ORRO’ PITITONI MINUTRODDI OSTIA PITRANCA MIPANI PITZANDARINU MISTU TZIRRICCHIA PIZZICORRU MITACOI POFEDDU MITURU POMPORRA MOLENTI PREFERI MORTADELLA PRENCIAU MREXANI PRETINU MUCCU NIEDDU PRIETALLIEDDU MUGHEDDU PUDDASTA MUGHERA PUDDEDDU MUMBATETTEDDA PUNCIONI MUSCAGIAUNA PURISSIMA

PADDEU QUINTINU SIMBULEDDA PADDONI SA BASADORA STANGHERA PAG’ARREXIONI SA CIPRIA STRICHEDDU PAGU CUN PAGHEDDU SA COCCA SU BADALOCU PAGU SUSTANZA SA COGHIXEDDA SU BANDELISTA PAN’E CASU SA CRABITEDDA SU BARONI PAN’ESABA SA GOBEDDA SU BARRACELEDDU PAPARANGIU SA LOBA SU BENESTANTI PAPINGIU SA MAZZINERA SU BENI BISTIU PAPP’ARROSU SA MENGA SU BENI SPACCIAU PAPP’E COI SA MENGH’IABONU SU BIDDIDDONI PARASANTU SA NADIEDDA SU BINGIATERI PARIGI SA NINNA SU BIRDURERI PARINU SA PAG’ALLEGRIA SU BUTTAIU PEI’CULU SA PALLA SU CAGASOLU PEID’E CONSOLA SA PAPPADRIXI SU CALLORI PEID’E DAMA SA PIBAREDDA SU CAMELLU PEPINISSIMU SA PINPINIERA SU CARRADORI PEPITEDDU SA POTECARIA SU CASTANGIAIU PEPPI SANTU SA SEDDORESA SU CHECHI PERD’E ZUCCURU SA SPILLA SU DAZIERI PERD’IAFFILAI SA STRIA SU DISGRAZIAU PIBIREDDU SA TENTAZIONI SU FATTORI PIBIRITZIRI SA TRODDIONA SU FEXIAIU PICCIONI SABONETTU SU FOGHESU PILLIERI S’ACCULIADRIXI SU GATTU PIDAU PILLONEDDU SACHITTONI SU MALAL’ACCIAU PILU LONGU S’ACQUADERI SU MALI BISTIU PINGIADEDDU S’AFRICANU SU MANTINICONI PINZELLEDDU SAINEDDU SU MASCULINU PIPORRA SANGIONEDEDDA SU MERI MINCHIONI PISCIALETTU SANNORA SU MORU PISCIALOSU SANTICU SU MULU PISCIXEDDU S’APISTILLONAU SU MUSTAIONI PISIGHITTU S’ARENGU SU PALLERI PISINNITU S’ARESTI SU PILLINCUDU PISOLU S’ARITZESA SU PODDEDDU PITIOLU S’ARITZESU SU PREDI SCULAU PITURR’E TALLERI S’ARRABIOSU SU PROCU PITZICORRU SATANIEDDU SU PUDDU PIZZEDDA SCILEFFU SU SBALLADORI PORCARIA SCIOLLOCAU SU SICCESU PREDI PURISSIMA SCOFFERI SU SMERMAU PREFOSU SCROCCONI SU SORDIGOSU PRESSIU SFASCIUTOTTU SU SOSPETTU PRETTALIA SIGNOR TANCHIS SU SPETZONAU PRINGIA E NO CRIA SIRENA SU SPIONI PRIOGH’E  SOLEMISI SITZIGORRU SU STANGHERI PRIOGU FORESU ARRESUS S’OLLIANERI SU STORI PROFESOR L’ARINGA SOR D’ONOFRIU SU STRADONERI PUDDECHEDDU SPACCIA PROVISTA SU STURRU PURU DEU D’OLLU SPANA SA COBERTA SU TAPPU PUTZICHECHI PIZZILLOTI SPINITU SU TRODDIADORI PUZZETTU SRABESTU SU ZI’E SA NUXEDDA STIBEDDI SUEDDA STIVALI SUN’FERRU

SA BOGA SA BRUSCIA SA DUCA CAGADA SA BRESCA SA CANI SA MARIGHITEDDA SA CASCIA SA CASOTTERA SA PIOCHEDDA SA COCCA SA CRATZA SA PRINGITA SA FARREREDDA SA CROBU S’ACUTZAFERRI SA FREULA SA FARRA S’AREMIGHEDDA SA FRISIA SA FEMINEDDA SCIULIAPILLONISI SA MENGA SA FURISTEREDDA SE LO BUFFI SA MOCA SA GUARDIES’ALI S’INGENNIEREDDU SA MOTTI SA MASCAREDDA SISSI SU PRETORI SA PISCULA SA MONGIA SCULADA SPINPINELLA SANNI’ SA MONGIZEDDA SU BORILLU SANNOREDDU SA NINNA SU CUNFINAU SANNORI SA SCEMA SU GRILLU S’ARAPIU SA SPI’E SA GUERRA SU LEGGIORESU SARRENTI SA STANGHERA SU MAL’AISCRUFFI SARRONI SABADOREDDU SU PAPPADORI S’AUSTRIACU S’AMERICANU SU PINTORI SU MAFIOSU SU NAPULITANU SU PROCCU SU PARA SU PROFESSORI SU TAPPU SU MULU SU PARA SPARAU SU ZOPPU SCAMBELLU SANTU GIUSEPPI TACCITU SCIARROCU SARRONEDDU TACCORI SESSEI SATANIEDDA TACHEDDU SOLLOSU SCIAGA TACHINU S’OMINEDDU SCRICHILLONI TAMPESTU SOREDDU SDARREXIONAU TANCHEDDU SPILIU SETTI LISSAS BELLASA TAPEZZU SPIRRITU SIGNOR MADELLA TAPPADA STAMPEDDU STANGHETTA  S’IMPIASTERI TAPPAROLU STEVINI S’IMPOTENTI TAPP’E CUBEDDA STRECCA SIZILLU TAREZZA SU  COCCU SOMIN’ELINNA TI TENGU IN PODERI SU BECHI STICCHINU TISTIVILLU SU BELLU STINTINELLA TITTIACA SU BREMI SU BAETTU TOBICCHI SU BRIBANTI SU BRACHERI TONTEDDU SU CAVURU SU BRUSCIU TOPO GIGIU SU CHECHI SU CANI NIEDDU TRABEA SU CONTI SU CHICCU TRABEI SU COREGESUSU SU MAIORI TRAGERA SU CUMPANGIU SU MAL’AGRADESSIU TRALLALERA SU FEDERALI SU MAL’AISPENDI TRAZZEDDU SU FOTI SU MARINERI TREBIU SU FRIUSU SU MERES’AFRICA TRICHI TRACHI SURDERA SU MULU TROCCIDI’ DE MESU SU PILLONI SU PULIGHERI TRODDIONI SU POXILI SU QUATTR’IORUSU TROTTA MALI FATTA SU PRIOGOSU SU SABATEREDDU TRULLA SU PROCU SU SEDDERI TRUNCHEDDU SU REI SU SESTESU TRUNFODDI SU SGOBBONI SU SICILIANU TUNDIU A CRUTZU SU TOPI SU STRANGIU TUREDDU SU TRESI SU STRATTU TZIU LOI SUMPIROTTU SU STRUNZU SU STENTU SUFFOSU

TAMATA TAMMUSU TANIOLU TAPAROLU TARZANETTU TATALLONA TENEDOXI TOPO GIGIU TRIBULIA TROTTOXIAU TUNDEDDA TUNDINU VANGELLA VERAMENTI ZANZARRA ZAVATTA ZERPIU ZIALLICU ZI’ANNIXEDDA ZINZOTTU ZIU LORETTU ZIU SPERANZA ZIUDDISU ZIVAGO ZRUPEDDA ZUCCONI ZUNCHI ZUNCHI ZAPISTA ZIGHECCHI ZIUDDONI ZIG

L’albero della cuccagna

in da piccolo, ero incuriosito da questo palo unto di grasso simbolo allora, di tutte le sagre paesane. Un gruppo di amici che decideva di scalare il palo detto “ su pinnioni” si formavano le squadre, o si gareggiava individualmente.

Nel mio paese, Pauli, questo gioco si svolgeva a settembre, per la festa della Madonna, insieme ad altre competizioni, gare di biciclette, corse di cavalli, ed altri ancora. Ma, per ultimo, perché probabilmente era il più atteso, l’albero della cuccagna. Colui che si preparava a salire, si infarinava le mani e i propri vestiti per creare attrito con il palo. Prosciutti, formaggi, e salumi vari erano il premio finale.

Era davvero emozionante vedere come ci si accaniva in questa sfida, ma solo chi era più caparbio ci riusciva. Tutti ci si sentiva coinvolti, dall’inizio alla fine, e per questo era forte l’entusiasmo quando, raggiunta la sommità, il vincitore mostrava uno dei trofei alla folla che lo applaudiva come se avesse vinto tutta la comunità.

Era davvero un albero della cuccagna!

Il tempo invecchierà le pagine della nostra vita, ma non cancellerà i ricordi dai nostri cuori.

Seguiranno altri racconti...

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